L’Albania è situata nel Sud-Est dell’Europa, nella parte occidentale della Penisola Balcanica, 39° 16' di latitudine e 42° 39' di longitudine. L’Albania si trova quasi a metà tra l’Equatore e il Polo Nord e copre una superficie di 28.748 km². La lunghezza complessiva dei confini della Repubblica di Albania è di 1094 km; dei quali 657 km sono confini terrestri, 316 km sono coste, 48 km sono confini fluviali e 73 km sono confini lacustri. La Repubblica di Albania confina a Nord con il Montenegro, a Nord-Est con il Kosovo, a Est con la Macedonia e a Sud e Sud-Est con la Grecia. A Ovest, l’Albania è bagnata dal mare Adriatico e dal mar Ionio. L’altitudine media è di 708 m, ovvero due volte di più della media europea. L’Albania fa parte della zona umida sub-tropicale dell’emisfero nord e della zona climatica Mediterranea.
Zone costiere: clima mediterraneo con inverni temperati e umidi ed estati calde e secche.
Zona alpina: clima continentale con inverni freddi e rigidi ed estati umide.
Pianura – Albania occidentale e orientale, Alpi – Albania settentrionale, cima più alta: Korabi (2.753 m)
La popolazione albanese è di 3.150.886 abitanti. La maggioranza della popolazione è albanese, le minoranze rappresentano circa il 2% della popolazione, si tratta principalmente di greci e macedoni (World Bank 2009).
Tirana (dal 1920)
Durazzo (Durres), Valona (Vlora), Saranda, Scutari (Shkodra), Berat, Korca, Argirocastro (Gjirokastra), Elbasani
L’albanese è una lingua indoeuropea e costituisce una branca separata di questa famiglia sulla base delle sue idiosincrasie. Il geografo greco Tolomeo testimoniò l’esistenza degli albanesi e della lingua Albanese nel II secolo d.C. Il nome "Shqipëri" (Albania) sostituì il “vecchio” nome di "Arberi" (o Arbani) verso la fine del secolo XVII, a causa delle condizioni storiche che si erano venute a creare, e voleva dare rilievo all’importante connessione tra la lingua, che a quel tempo era chiamata “Shqip” e il concetto di nazione. La lingua Albanese (scritta e parlata) è usata anche in alcune zone del Kosovo, della Serbia, del Montenegro e della Macedonia, dove vivono minoranze albanesi.
L’Albania è una repubblica parlamentare
La bandiera nazionale della Repubblica di Albania rappresenta un’aquila bicefala nera con le ali aperte, posta al centro di uno sfondo rosso.
Il territorio dell’attuale Albania è abitato da oltre 100.000 anni. Alcuni studiosi ritengono che gli albanesi siano discendenti degli antichi Pelasgi (pellazgët), una popolazione che conservava specifiche caratteristiche culturali e linguistiche nella Penisola Balcanica, e che da essi derivi la popolazione degli Illiri. Tra il VII e il VI secolo a.C. i Greci fondarono le colonie Epidamno (Durazzo) e Apollonia. Così come i greci, gli Illiri, anche se sotto la dominazione romana per secoli sono riusciti a conservare la propria lingua e tradizioni. I Romani costruirono la rotta di collegamento più importante tra Roma e Bisanzio (poi Costantinopoli) che passava dal porto di Durazzo, la via Egnatia. Fino al VI secolo d.C., l’Albania rimase sotto il controllo dei Romani, poi dell’Impero Bizantino e in seguito, dal IX secolo, di quello Bulgaro. Dal 1443 fino al 1468 Scanderbeg (Gjergj Kastrioti), l’eroe nazionale, condusse la resistenza Albanese contro gli Ottomani che stavano estendendo il loro dominio verso Ovest, vincendo venticinque battaglie. Alla morte di Scanderbeg gli Ottomani riuscirono a prendere il controllo del territorio nel 1479. L’Albania rimase sotto il dominio Ottomano per oltre quattrocento anni. Dalla fine del XIX secolo, vari tentativi e rivolte portarono finalmente all’indipendenza dell’Albania, proclamata il 28 novembre del 1912. Dal 1912 fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, l’Albania fu attaccata da più parti dagli stati vicini. Il paese fu occupato dalle forze fasciste di Mussolini nel 1939, che posero fine alla monarchia che durava da undici anni. Nel 1943 le forze naziste tedesche occuparono il territorio. La Resistenza contro l’occupazione nazi-fascista è conosciuta come Fronte Anti-fascista di Liberazione Nazionale. Quando le forze straniere abbandonarono finalmente il paese nel 1944, lasciarono il posto a un governo comunista. Alla fine, fu instaurato un regime totalitario, sotto la guida del leader comunista Enver Hoxha. Per cinquanta anni, il paese rimase completamente isolato, come risultato della politica del regime, e in condizione di povertà fino al 1991. Dal 1991 al 1997 l’Albania fu governata dal Partito Democratico e poi dal Partito Socialista e dai suoi alleati (2005-2007). Dopo le elezioni del 3 luglio 2005, la coalizione del Partito Democratico ritornò al potere. L’Albania aspira a entrare a far parte dell’Unione Europea. Fonte: http://www.akt.gov.al
L’Albania, che per cinquanta anni è stata un paese chiuso con un’economia pianificata e controllata completamente dallo Stato, sta affrontando una difficile transizione verso un’economia moderna e si sta aprendo al mercato. La crescita macroeconomica media è stata di circa il 6% nel periodo 2004 - 2008, ma è scesa al 2% nel 2009. L’inflazione è bassa e stabile. Il governo ha preso misure per porre un freno al crimine e ha di recente adottato un pacchetto di misure fiscali per arginare l’economia sommersa e attrarre gli investimenti stranieri. L’economia è sostenuta dalle rimesse annuali degli albanesi all’estero (per la maggior parte in Grecia e in Italia) che rappresentano il 15% del PIL; questo aiuta a compensare parzialmente l’altissimo deficit. Il settore agricolo, nel quale lavora oltre la metà della popolazione, ma che copre solo un quinto del PIL, è limitato principalmente a piccole aziende agricole a conduzione familiare a causa della mancanza di macchinari moderni, diritti di proprietà poco chiari e la prevalenza di una piccola e inefficiente lottizzazione. Il completamento di una nuova centrale termoelettrica vicino a Valona ha permesso di diversificare la produzione di energia, e l’aumento di scambi di energia tra Albania e Montenegro e Kosovo dovrebbero aiutare a diminuire i problemi di approvvigionamento elettrico. Inoltre, con i fondi dell’UE, il governo sta cercando di migliorare l’insufficiente rete stradale nazionale e le linee ferroviarie per sostenere la crescita economica.
PIL - potere d'acquisto – 12.9 miliardi dollari (stima 2013) PIL - tasso di crescita reale: 1.3% (stima 2012) PIL – (PPP): $ 10 700 (stima 2013) PIL - composizione per settore: agricoltura: 20%, industria: 18,7%, servizi: il 61.3% (stima 2012) Popolazione sotto la linea di povertà: 12.5% (stima 2008) Tasso d’inflazione (prezzi al consumo): 2% (stima 2012) Forza lavoro: 1.088 milioni (stima 2012) Settori: alimentare, tessile e abbigliamento, legname, petrolio, cemento, prodotti chimici, estrazione mineraria, metalli di base, energia idroelettrica Esportazioni - prodotti: tessile e calzature, minerali, asfalto, metalli e prodotti metallici, petrolio greggio, ortaggi, frutta, tabacco Esportazioni - soci: Italia 44.2%, Spagna 9%, Cina 6.8%, Grecia 4.9%, Turchia 4.7% (2012) Importazioni - prodotti: macchine e attrezzature, prodotti alimentari, tessili, chimici Importazioni - soci: Italia 34.9%, Grecia 11.7%, Cina 7.5%, Turchia 5.6%, Germania 4.3% Debito - esterno: $ 5.917 miliardi (stima 2012) Moneta: Lek (ALL)
fonte: 2014 CIA World Factbook
http://www.theodora.com/wfbcurrent/albania/albania_economy.html